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Lawrence Weiner |
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A Sound Grown Softer
(diminuendo),
1971, scritta, grandezza variabile
Il lavoro esposto è tipico per la produzione dell’artista
americano Lawrence Weiner.
La sequenza di parole del titolo si estende su un muro interno della
villa, sede della mostra. Ma l’estetica non sta né nella
sua forma né nel suo rapporto con lo spazio. Si trova bensì
nelle parole stesse e nel modo nel quale suonano nello spirito dello
spettatore che le guarda/legge.
Ci si accorge che non hanno un significato chiaro e univoco, tanto
meno formano una frase vera e propria.
Potrebbe trattarsi di un riga di poesia, strappata dal suo contesto
originale – perciò sarebbe piuttosto un opera letteraria,
che un’opera d’arte.
Sembra che Weiner volesse dire, che ci siamo abituati talmente alla
lingua, che parola e oggetto possono essere interscambiate. Scrivere
“sound” (suono) e sentirlo sono equivalenti. |
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