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Mario Airò |
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“Il gioco delle
perle di vetro (Est)”.
Alla base del lavoro di Mario Airò c’è la connessione
tra musica e matematica, tra arte e scienza, secondo un procedimento
che in termini contemporanei si potrebbe definire di “cross-over”.
L’installazione di Airò consiste nella proiezione di
una diapositiva a dimensione finestra/vetrata e una traccia sonora
diffusa nell’ambiente.
L’immagine è la fotografia di un cielo stellato su cui
sono state sovrapposte cinque linee parallele a simulare un pentagramma.
Come se le stelle fossero le note, l’artista le suona. La musica
risultante, nata dalla casuale disposizione delle stelle sullo spartito,
è quella che viene diffusa nell’ambiente. A sottolineare
il carattere aleatorio dell’operazione vengono realizzate quattro
tracciature differenti sulla medesima fotografia, ottenendo così
quattro variazioni e d’immagine e di melodia.
Suono e immagine sono indissolubilmente legati, anzi l’una è
la figura, la rappresentazione grafica, la forma sensibile dell’altro.
A ogni versione si attribuisce un punto cardinale, ad indicare che
le quattro insieme possono ricostituire l’orizzonte. La musica
e l’immagine disegnano insieme una figura del mondo. Tracciare
su una pagina di cielo, su un foglio di etere, segni parlanti e risonanti.
(Laura Cherubini, catalogo galleria Sales, Roma)
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