mostra 2002: there is a light that never goes out
Presentazione Cityloop


Mario Airò
Dave Allen
Laurie Anderson
Eleonor Antin
Pierre Bismuth
Alberto Bragaglia
Daniel Buren
John Cage
Jeremi Deller
Scott King
Jonathan Monk
Bojan Sarcevic
Mathew Sawyer
Ross Sinclair
Georgina Starr
Annika Ström
Tampax
The Great Complotto
Lawrence Weiner
louder this time / più forte questa volta
 
Jeremy Deller
scheda
fotografie
             
Jeremy Deller è innamorato. Questa non è una novità – lui era sempre felice di parlare del suo lavoro in termini di amore, di quello suo e di quello dell’altra gente, per le cose che contano e che rendono la vita degna di essere vissuta.
Qualche volta, indubbiamente, è un lasciarsi-portare-via-dalla-passione, da un amore del tipo fai-sapere-a-tutto-il-mondo, tradotto nel mondo dell’arte di Deller. Sembra più un mini-universo panteistico, popolato da eroi personali, dove i confini culturali che ci sono familiari sono spostati.
Un mondo dove il Centro d’arte Cornerhouse a Manchester accoglie il suo lavoro che fa diventare la poesia di Shaun William Ryder un ‘Fai diventare questo accatastamento pericoloso’ ; o dove le liriche di Stephen Patrick Morrisey vengono affiancate agli scritti di Oscar Wilde nel British Museum.
Deller, con uno spirito di ottimismo, ha prodotto poster e comunicati stampa per tutto questo e anche per molto di più; a fianco dei poster che proclamano “Keith Moon importa” e che “Brian Epstein è morto per te”. E forse questo ci dice qualcosa sulla differenza tra il suo approccio e quello di tanti dei suoi contemporanei. Il lavoro che lui promuove e porta nei musei non è quello suo.


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