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          Jeremy Deller | 
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          Jeremy Deller è innamorato. 
            Questa non è una novità – lui era sempre felice 
            di parlare del suo lavoro in termini di amore, di quello suo e di 
            quello dell’altra gente, per le cose che contano e che rendono 
            la vita degna di essere vissuta.  
            Qualche volta, indubbiamente, è un lasciarsi-portare-via-dalla-passione, 
            da un amore del tipo fai-sapere-a-tutto-il-mondo, tradotto nel mondo 
            dell’arte di Deller. Sembra più un mini-universo panteistico, 
            popolato da eroi personali, dove i confini culturali che ci sono familiari 
            sono spostati.  
            Un mondo dove il Centro d’arte Cornerhouse a Manchester accoglie 
            il suo lavoro che fa diventare la poesia di Shaun William Ryder un 
            ‘Fai diventare questo accatastamento pericoloso’ ; o dove 
            le liriche di Stephen Patrick Morrisey vengono affiancate agli scritti 
            di Oscar Wilde nel British Museum. 
            Deller, con uno spirito di ottimismo, ha prodotto poster e comunicati 
            stampa per tutto questo e anche per molto di più; a fianco 
            dei poster che proclamano “Keith Moon importa” e che “Brian 
            Epstein è morto per te”. E forse questo ci dice qualcosa 
            sulla differenza tra il suo approccio e quello di tanti dei suoi contemporanei. 
            Il lavoro che lui promuove e porta nei musei non è quello suo.    
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